Nel selvaggio west

da | Nov 10, 2020

“Se vogliamo inventare un nuovo cow-boy dobbiamo scegliere con molta cura il suo attributo. O il suo tic. O il suo oggetto emblematico. Un cow-boy «coraggioso»? E’ banale. «Bugiardo», è consumato. Che suoni la chitarra o il banjo, tradizionale. Cerchiamo la variazione tra gli strumenti. Un cow-boy che suoni il pianoforte è già più promettente… Ma forse sarà bene che il pianoforte se lo porti sempre appresso, su un, cavallofacchino…».

E’ nelle pagine di Grammatica della fantasia che Gianni Rodari ci suggerisce come giocare con i fumetti e i cowboy che abitano l’immaginario del west, che in questo momento è teatro di molte storie sugli scaffali della libreria.

Il west è immaginario indagato da Gianni Rodari non solamente in Grammatica della fantasia, ma anche in un racconto contenuto in Novelle fatte a macchina, pubblicato per la prima volta nel 1973, Pianoforte Bill, oggi in catalogo Emme Edizioni accompagnato dalle illustrazioni del grandissimo Manuele Fior.

 

Un testo stravagante che mette al centro della narrazione Piano Bill, un cowboy solitario, che vaga a cavallo portando sempre con sé un pianoforte. Una storia in cui incontriamo anche uno sceriffo malvagio e un mistero da risolvere che riguarda la scomparsa degli spaventapasseri, e che è al contempo un omaggio alla musica di Bach, Mozart e Beethoven che Bill fa risuonare attraverso il suo pianoforte. Il racconto è avvolto in una piacevole atmosfera malinconica magistralmente interpretata da Manuele Fior ed è espressione della vena ironica delicata e sobria di Gianni Rodari.

 

Con gli stereotipi del west gioca anche Manuel Marsol in Duello al sole, edito in Italia da Orecchio acerbo, racconto cinematografico in cui un paesaggio selvaggio e brullo è lo sfondo dell’incontro/scontro tra un cowboy ed un pellerossa. Uno di fronte all’altro aspettano di inscenare il duello, ma la situazione prende una piega inaspettata. Un testo essenziale ed un visivo raffinato, una storia che riesce a strappare più di un sorriso al lettore.

 

Desperado di Ole Könnecke, Beisler Editore, è vincitore del premio Andersen 2020 come miglior libro nella fascia 0/6 anni per “rappresentare con piglio incalzante, divertito e leggero un’avventura capace di sottolineare, nei territori dell’invenzione e in dialogo con l’immaginario, l’intraprendenza dell’infanzia; per la capacità di coniugare narrativamente e con chiarezza i linguaggi della parola e del segno destinati ai più piccoli”.

Un’avventura ambientata nel selvaggio west che racconta di un bambino, del suo destriero e di una maestra da salvare con il coraggio e lo spirito indomito tipici dell’infanzia.

 

Concludiamo la nostra rassegna con I guai di minicowboy di Daniel Frost, edito da Babalibri. In questo caso lo stereotipo che vede il cowboy come incarnazione di forza e prestanza fisica è completamente ribaltato. Minicowboy infatti è duro e puro, ma è molto molto basso e la sua altezza rappresenta inevitabilmente un limite alla possibilità di esprimersi. Un libro che parla di differenze e dell’importanza degli incontri giusti, perché è sempre bene ricordarlo: l’unione fa la forza e insieme si possono superare limiti inimmaginabili.

Quattro albi che allargano l’orizzonte visivo ed immaginativo dei bambini e che al contempo ci conducono in territori, anche geograficamente, lontani dal consueto.

×