Nel segno del giallo

da | Gen 29, 2021

“Credo che avrete indovinato tutti che il colore che intendo difendere è il giallo. Il giallo non come colore in sé e nemmeno come significazione simbolica, ma il giallo in quanto colore di copertina. E bisognerà subito cominciare con una precisazione. Il romanzo poliziesco, giudiziario, in una parola il mystery si chiama “giallo” solo in Italia”.
(Difesa di un colore, Andrea Camilleri)

È proprio con queste parole del grande Andrea Camilleri che abbiamo iniziato uno dei percorsi inseriti nel progetto “La biblioteca dei generi letterari” che coinvolge i ragazzi di una classe prima del Liceo Classico “Francesco Petrarca” di Arezzo. Un viaggio di esplorazione ed approfondimento di uno dei generi letterari di maggior consumo (e non solo fra gli adulti) che ci consente anche di raccontare un pezzetto della storia dell’editoria italiana.

Siamo nel 1929, l’editore Arnoldo Mondadori inizia a pubblicare una collana di narrativa di storie di crimine e mistero identificata da copertine di colore giallo. Un’operazione editoriale di così grande successo da cambiare definitivamente il lessico italiano associato alle detective stories. Qualche difficoltà negli anni del fascismo, del resto lo ricorda Camilleri stesso il giallo è inviso a tutti i regimi, ma nonostante ciò la collana ha una lunga vita in libreria ed in edicola e gode ancora oggi di ottima salute.

Tornare alle radici del giallo significa volgere lo sguardo fuori dall’Italia ed incontrare gli autori che hanno fatto la storia del genere, Edgard Allan Poe, Arthur Conan Doyle, Agatha Christie che con i loro Auguste Dupin, Sherlock Holmes, Hercule Poirot, Miss Marple hanno costituito e costituiscono ancora oggi dei modelli e dei punti di riferimento per i giallisti “moderni”.

George Simenon con il suo Maigret, Fred Vargas, i nostri Camilleri, Carlotto, Carofiglio, la spagnola Alicia Giménez Bartlet che ha appena dato alle stampe “Autobiografia di Petra Delicado”, lo scandinavo Jo Nesbø hanno innestato sulle solide basi del passato le loro creazioni letterarie, felicemente indagate da Luca Corvi ne “La storia del giallo in 50 investigatori” un bel volume illustrato che ci aiuta a mettere in connessione i profili dei detective della storia.
Studiare il giallo significa anche addentrarsi nei tanti sottogeneri che lo sostanziano, il thriller, il noir, l’hard boiled, il giallo storico nel cui perimetro possiamo inserire Umberto Eco e Leonardo Sciascia. Una ricchezza e varietà che trova espressione anche nella letteratura destinata ai ragazzi che, oltre a recuperare i classici del genere in collane specificatamente destinate ai giovani lettori, si è fatta promotrice negli anni di interessanti operazioni editoriali.
Pensiamo alla collana “Giallo e nero” edita da Il battello a vapore che ha ridato nuova vita ad importanti titoli del passato ( “La strana scomparsa del signor Goody” di Natalie Babbit “Alta marea per un delitto” di Philippa Pearce e “L’ombra dello sciacallo” di Didier Convard) promuovendo anche autori contemporanei fuori dai confini assieme a molti italiani, come Luisa Mattia e Janna Carioli, Anna Vivarelli, Tommaso Percivale e Fabrizio Altieri.

Poi c’è il caso Pelledoca, casa editrice guidata da Lodovica Cima che si occupa esclusivamente di libri che hanno fatto del mistero un ambito privilegiato d’interesse. Thriller e gialli selezionati dal panorama internazionale e firmati anche da autori nostrani, testimoniano che il genere gode di ottima salute e che è territorio di sperimentazione e ricerca. “Dark web” di Sara Magnoli, “Jackpot” di Stephan Knösel, “10 indizi per Agatha” di Gigliola Alvisi, solo per citarne alcuni titoli sugli scaffali.

Operazioni editoriali che sostengono la letteratura di genere che purtroppo ancora oggi ha bisogno di grandi slanci per essere elevata al pari della letteratura “alta”. Una modalità di intendere la produzione letteraria vecchia ed obsoleta che ci dà grande soddisfazione tentare di contrastare attraverso i nostri progetti, ma anche attraverso le proposte d’acquisto sugli scaffali della nostra libreria fisica ed on line.
Una difesa di un colore, come ha scritto Camilleri, che parte dalla convinzione che questi romanzi sono di grande valore letterario, che costituiscono delle chiavi di lettura anche molto profonde della situazione politica, sociale e psicologica del nostro presente, oltre a destare interesse anche in chi non è già un lettore forte, e noi adulti, non è scontato ribadirlo, è soprattutto di loro che dobbiamo occuparci.

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