10 anni di storie sull’albero | La meravigliosa storia di Henry Sugar e altri racconti
I suoi amici erano tutti ricchi e non aveva mai lavorato in vita sua.
Persone come Henry Sugar si incontrano in ogni parte del mondo come alghe alla deriva. Non sono particolarmente malvage, ma non sono neanche brava gente. Fanno semplicemente parte dell’arredamento. »
Henry Sugar è un ricco ereditiere scapolo di 40 anni che passa la vita a giocare in borsa e alle scommesse con gli amici. Nella biblioteca di un ricco signore trova un quaderno su cui è annotata la storia di Imad Kahn, un uomo che riusciva a vedere senza utilizzare gli occhi. Henry ne rimane totalmente affascinato e dopo un lunghissimo addestramento riesce a sviluppare anche lui una vista “a raggi X”. Ma anziché arricchire le sue finanze Henry deciderà di sbancare i casinò di tutto il mondo per costruire orfanotrofi modello per i bambini sfortunati.
La storia di Henry Sugar l’avevamo sistemata alla lettera X dell’alfabetiere che guidava i bambini all’interno della mostra che avevamo allestito a Palazzo Chianini Vincenzi nel 2016 in occasione del centenario della nascita di Roald Dahl. X come X ray, la vista a raggi X, uno dei tanti superpoteri di cui sono in possesso i personaggi di Roald Dahl come quello della piccola protagonista de Il dito magico o anche quello che aiuta Matilde Dalverme a ribellarsi dalle vessazioni degli adulti.
Volere è potere, sembra dirci Roald Dahl, e se ci si impegna non si diventa supereroi, ma magari semplicemente possiamo realizzare i nostri sogni!
Al centro dei film non ci sono solo le storie scritte da Dahl, ma tutto il suo mondo. In quello dedicato ad Henry Sugar ad esempio è Dahl stesso che prende parola dalla sua capanna/studio a Gipsy House. Riconosciamo l’amata poltrona appartenuta alla madre, i cioccolatini, le matite con cui amava scrivere. Ne Il cigno appare alla fine per spiegarci la morale del racconto, in Veleno interviene a metà corto, sempre dalla sua poltrona nel capanno, abbigliato con le immancabili pantofole e vestaglia.
Wes Anderson è un regista di culto e la sua rilettura delle opere del grande gigante soffia sogni è colta, autentica, del tutto convincente e riaccende i riflettori su uno degli scrittori di riferimento della letteratura per bambini e per ragazzi.
A chi gli chiede cosa pensa della polemica esplosa in Inghilterra qualche tempo fa dovuta alla decisione dell’editore di ripulire i testi di Dahl da parole considerate oggi inappropriate, Wes Anderson risponde: “Sono la peggiore persona al mondo a cui porre questa domanda. Io credo che neppure Renoir abbia diritto a modificare i suoi stessi quadri, penso che gli artisti non dovrebbero modificare le proprie opere. Comprendo il motivo che c’è dietro a questa decisione ma non capisco perché si debba cambiare il libro di qualcuno che è morto e non c’è più”.