10 anni di storie sull’albero | Uno e sette
Abitava a Roma, si chiamava Paolo e suo padre era un tranviere.
Però abitava anche a Parigi, si chiamava Jean e suo padre lavorava in una fabbrica di automobili.
Però abitava anche a Berlino, e lassù si chiamava Kurt, e suo padre era un professore di violoncello.
Però abitava anche a Mosca, si chiamava Juri, come Gagarin, e suo padre faceva il muratore e studiava matematica.
Però abitava anche a Nuova York, si chiamava Jimmy e suo padre aveva un distributore di benzina… »
Era il 2018 quando dedicammo uno degli appuntamenti de Gli irrinunciabili. Nuovi classici, narratori e artisti per ragazzi a Gianni Rodari. A raccontarcelo la voce di Nadia Terranova, scrittrice, giornalista, docente alla scuola del libro di Roma. “Gianni Rodari è nato nel 1920 a Omegna, in Piemonte. È stato un bambino timido e schivo, uno studente curioso e vorace, un giornalista e un militante, un pedagogista irregolare; ha lavorato come maestro, come direttore di testate, come cronista, come responsabile di pagine culturali. Dalle Filastrocche in cielo e in terra alle Favole al telefono, dalla Torta in cielo alla Freccia azzurra, ha pubblicato racconti, romanzi e poesie fra i più importanti del novecento e nel 1970 ha vinto il premio Andersen per la sua opera. Ha scritto per i bambini e ha scritto insieme ai bambini, lasciandoci con La grammatica della fantasia e Gli esercizi di fantasia degli indispensabili strumenti per il lavoro creativo e l’arte di inventare storie”.
Oggi in libreria abbiamo una nuova edizione di Uno e sette nell’intensa e poetica interpretazione di Beatrice Alemagna.
“Paolo era bruno, Jean biondo, e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino. Juri aveva la pelle bianca, Ciù la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino. Pablo andava al cinema in spagnolo e Jimmy in inglese, ma erano lo stesso bambino, e ridevano nella stessa lingua. Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno più farsi la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo”.
Il lavoro di Gianni Rodari è un punto di riferimento per chiunque si occupi d’infanzia e le sue storie non dovrebbero mancare nelle biblioteche scolastiche, così come in quelle domestiche perché portatrici di divertimento, riflessioni e del coraggio di sognare in grande.